L'ipocondria è la preoccupazione immotivata per le proprie condizioni di salute, accompagnata da disturbi fisici e stati di angoscia e depressione. La convinzione erronea di essere gravemente malati è causata dall’interpretazione scorretta di alcune sensazioni corporee e persiste nonostante un’accurata valutazione medica
E' d’obbligo fare una distinzione tra la fobia di malattia e ipocondria vera e propria.
Nella fobia la paura vissuta è quella di prendere la malattia mentre nell’ipocondriaco c'è il timore di avere già una malattia, anche se con sintomi poco chiari tanto da poter trarre in inganno il medico.
In questi casi c'è la necessità di ricorrere continuamente al medico che è il solo in grado di rassicurare il paziente e placarne l’ansia. Tuttavia la rassicurazione dura pochissimo tempo per cui c'è un nuovo ricorso al medico e si genera un comportamente di reiterazione senza fine.
Nei casi più gravi prevale invece il ritiro dalle relazioni, la lontananza e l’inaccessibilità. In questo caso è rara la richiesta di aiuto psicologico e il rapporto con i medici può essere drammaticamente conflittuale .
La vita di chi soffre di ipocondria è molto difficile e con il tempo si finisce per disinvestire dalle relazioni e dal mondo e l'idea di malattia diventa il perno intorno a cui ruota l'intera vita. La sofferenza è presente anche nei familiari e nelle persone vicine che non riescono a rassicurare il soggetto e sperimentano, di conseguenza, un grande sesndo di impotenza da cui possono anche scaturire comportamenti distanzianti o squalificanti.